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Realizzare circuiti stampati
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Il metodo più "antico" per fare circuiti stampati in casa è quello del
cosiddetto trasferimento diretto: si tratta di un metodo decisamente poco
efficace ma, per cominciare, almeno un'esperienza di questo tipo è opportuna per
tutti; tra l'altro non richiede particolari attrezzature e quindi è utilizzabile
senza alcun problema anche da chi inizia.
Il metodo funziona discretamente solo a condizione che si voglia costruire un
singolo esemplare di un circuito molto semplice. Altrimenti è opportuno
ricorrere alla fotoincisione, descritta
successivamente, o ad altre tecniche.
L'oggetto necessario per proteggere il rame è costituito da un semplice
pennarello capace di lasciare una traccia adeguatamente resistente: in
commercio, nei negozi di componenti elettronici, se ne trovano diversi tipi
specificamente prodotti per questo uso (per esempio il DALO33). In alternativa,
con risultati alterni, si può utilizzare smalto o altre vernici idrorepellenti
con appositi pennini ad imbuto (se qualcuno ha esperienza nel disegno a
china può provare con gli stessi pennini, usando vernici diluite quanto
basta). Anche molti dei normali pennarelli indelebili sono adatti.
Il procedimento può essere così schematizzato:
- Si disegna su carta il circuito che si vuole realizzare, in scala 1:1.
- Si pulisce accuratamente la basetta. Esistono apposite spugnette abrasive
ma vanno più che bene anche le normali pagliette metalliche da cucina;
meglio evitare le sostanze chimiche usate per lucidare i metalli a causa di
possibili
effetti imprevedibili sulle lavorazioni successive; meglio evitare anche la
carta vetrata: troppo energica. Alla fine lavare abbondantemente con acqua
corrente e far asciugare per bene in un ambiente poco polveroso. Il rame
deve apparire perfettamente lucido ed omogeneo. Attenzione alle "ditate": il
grasso depositato dalle impronte digitali potrebbe infatti compromettere il
risultato finale. Questa operazione deve precedere immediatamente le
successive fasi: il rame infatti si ossida in poche ore, rendendo inutile la
pulizia effettuata troppo in anticipo.
- Si riporta il disegno direttamente sul rame, disegnandolo il percorso
delle piste. Per seguire fedelmente lo schema è possibile utilizzare una
carta carbone oleosa (quella nera non è adatta in quanto praticamente non
lascia un segno visibile, in genere quelle utili sono di color blu); in
alternativa è possibile usare un piccolo punteruolo per segnare alcuni punti
di riferimento del circuito direttamente attraverso il disegno, per poi
procedere a mano libera. Vi consiglio di fare una fotocopia del disegno
prima di procedere con questa fase. Durante questa operazione è bene fissare
la basetta sul piano di lavoro con del nastro adesivo e poi, al di sopra e
sempre con nastro adesivo, il disegno del circuito. Piccola nota, banale ma
spesso causa di errori: ricordarsi che in genere il disegno delle
connessioni è fatto per essere visto dal "di sopra" della basetta mentre voi
state disegnando dal "di sotto": il disegno deve quindi essere "specchiato"
rispetto al circuito che si vuole ottenere. Se sbagliate e ve ne accorgete
solo alla fine, non disperatevi: succede a tutti di perdere mezza giornata
per una stupida distrazione...
- Si disegnano con cura le piste direttamente sul rame usando il pennarello
oppure i pennini. Lo strato di vernice deve essere ben compatto e
perfettamente coprente in quanto deve proteggere il rame dall'aggressione
chimica. Da evitare anche uno spessore eccessivo di vernice in quanto,
durante l'essiccazione, potrebbero crearsi piccole crepe. Gli errori si
correggono, ad inchiostro perfettamente asciutto, con una lametta o un altro
oggetto appuntito (l'esperienza insegna che la correzione dei piccoli errori
con acetone o simili solventi in genere porta a dover rifare il circuito da
capo)
- Si attende la perfetta asciugatura della vernice: almeno 15 minuti,
secondo le indicazioni del produttore del pennarello. Una vernice poco
asciutta non è in grado di proteggere il rame sottostante e quindi
porterebbe a risultati disastrosi. Durante questa fase vanno possibilmente
evitati i luoghi polverosi
- Procedere immediatamente all'incisione.
Come ho già detto, questo metodo è adatta solo per circuiti semplici e per i
quali non è richiesta particolare precisione dimensionale. Usando circuiti
integrati o connettori direttamente saldati sullo stampato vi consiglio
caldamente l'utilizzo di trasferibili, da scegliersi tra quelli resistenti
all'incisione (non tutti lo sono e quindi è opportuna una verifica: in caso
contrario tutto il lavoro è da buttare). Esistono anche trasferibili per
tracciare le piste ma, francamente, non mi sento proprio di consigliarli: meglio
il pennarello. Purtroppo i trasferibili resistenti all'incisione sono sempre più
difficili da trovare in commercio in quanto sempre meno utilizzati.
I circuito a doppia faccia
Normalmente non si realizzano circuiti a doppia faccia con il trasferimento
diretto in quanto si userebbe una strumento estremamente inefficiente per
realizzare un prodotto già piuttosto complesso.
Il problema più grosso è costituito dalla difficoltà di allineare le due
facce in modo preciso. Una tecnica è la seguente:
- Si disegna una faccia con un pennarello. L'altra faccia deve essere
protetta attraverso una pellicola adesiva impermeabile o nastro adesivo da
pacchi.
- Si procede all'incisione della prima faccia
- Si procede alla foratura
- Si toglie la pellicola protettiva e la si mette sulla faccia già incisa
- Si disegna con il pennarello la seconda faccia usando i fori come
riferimento e si procede nuovamente all'incisione
Inutile dire che tutta l'operazione è piuttosto noiosa e lunga e non mi sento
di consigliarla.
- Cosa è un circuito stampato
- Il trasferimento diretto
- La fotoincisione
- Il bromografo
- Press-n-Peel
- La dimensione delle piste
- L'incisione chimica dei PCB
- Le lavorazioni meccaniche
- La saldatura
- Gli errori più comuni
- Note sulla sicurezza
Realizzare circuiti stampati - Versione 2.2g - Febbraio 2006
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