Alcune note veloci, per non dimenticare. Tra parentesi (se presente) la data di ultimo test.
Preliminare:
vv@vv-i7:~$ sudo apt install youtube-dl ffmpeg
Scaricare un video da Facebook:
vv@vv-i7:~/Scaricati$ youtube-dl https://www.facebook.com/auditoriumCasatenovo/videos/xyz
Il tempo dipende dalla vostra linea: la velocità di download è prossima alla banda di cui disponete
Tagliare un pezzo di filmato:
vv@vv-i7:~/Scaricati$ ffmpeg -ss 0:11:57 -i myVideo.mp4 -c copy test.mp4
Nell'esempio sono saltati i primi 11 minuti e 57 secondi. Il tempo di esecuzione per un video di 2 GB è qualche secondo, in funzione della velocità del vostro SSD. Se volete tagliarlo:
Utile sui server senza GUI per monitorare in tempo reale la velocità. Esempio con due interfacce, sino ad 8MB
root@proxy:~# apt install speedometer
user@proxy~# speedometer -r ens256 -r ens161 -t ens256 -t ens161 -s -n 40000 -m 8000000
Per grafici lineari: -l
Se si usa un client DHCP occorre evitare che il client sovrascriva /etc/resolv.conf:
root@proxy:~# nano /etc/dhcp/dhclient.conf
prepend domain-name-servers 172.16.0.1;
Quindi riavviare.
Valido per Buster ed in genere se presente systemd
root@proxy:~# hostnamectl set-hostname NEW_NAME
Ovviamente per l'IP pubblico o l'AS attraverso cui si è connessi, se dietro NAT, serve un server remoto. Di seguito tre esempi:
vv@vv-i7-buster:~$ wget -qO- ipinfo.io/ip
2.44.3.xxx
vv@vv-i7-buster:~$ wget -qO- ipinfo.io/org --bind-address=192.168.169.131
AS5602 IRIDEOS S.P.A.
vv@vv-i7-buster:~$ wget -O - -q icanhazip.com
2.44.3.xxx
vv@vv-i7-buster:~$ wget -qO- ifconfig.me/ip
2.44.3.xxx
Per conoscere l'IP associato alle interfacce locali (o, spesso, gli IP):
vv@vv-i7-buster:~$ hostname -I
192.168.10.10 192.168.96.1 172.16.88.1
Per la versione "lunga":
vv@vv-i7-buster:~$ ip addr
1: lo: <LOOPBACK,UP,LOWER_UP> mtu 65536 qdisc noqueue state UNKNOWN group
default qlen 1000
link/loopback 00:00:00:00:00:00 brd 00:00:00:00:00:00
inet 127.0.0.1/8 scope host lo
valid_lft forever preferred_lft forever
inet6 ::1/128 scope host
valid_lft forever preferred_lft forever
2: enp6s0: <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> mtu 1500 qdisc pfifo_fast state
UP group default qlen 1000
link/ether e0:d5:5e:4c:64:45 brd ff:ff:ff:ff:ff:ff
inet 192.168.10.10/24 brd 192.168.10.255
scope global dynamic noprefixroute enp6s0
valid_lft 3134sec preferred_lft 3134sec
inet6 fe80::e2d5:5eff:fe4c:6445/64 scope link noprefixroute
valid_lft forever preferred_lft forever
3: vmnet1: <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> mtu 1500 qdisc pfifo_fast state
UNKNOWN group default qlen 1000
link/ether 00:50:56:c0:00:01 brd ff:ff:ff:ff:ff:ff
inet 192.168.96.1/24 brd 192.168.96.255
scope global vmnet1
valid_lft forever preferred_lft forever
inet6 fe80::250:56ff:fec0:1/64 scope link
valid_lft forever preferred_lft forever
4: vmnet8: <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> mtu 1500 qdisc pfifo_fast state
UNKNOWN group default qlen 1000
link/ether 00:50:56:c0:00:08 brd ff:ff:ff:ff:ff:ff
inet 172.16.88.1/24 brd 172.16.88.255 scope
global vmnet8
valid_lft forever preferred_lft forever
inet6 fe80::250:56ff:fec0:8/64 scope link
valid_lft forever preferred_lft forever
Generare la coppia di chiavi pubbliche/private, nel caso di un errore del tipo ERROR: No identities found:
vv@vv-i7-buster:~$ ssh-keygen
Generating public/private rsa key pair.
Enter file in which to save the key (/home/vv/.ssh/id_rsa):
Enter passphrase (empty for no passphrase): <- Pur
essendo opzionale, inserire una password abbastanza robusta
Enter same passphrase again:
Your identification has been saved in /home/vv/.ssh/id_rsa.
Your public key has been saved in /home/vv/.ssh/id_rsa.pub.
The key fingerprint is:
SHA256:dAf+tNKQoR378SCrgn7KsRkWtOFkk/Ti/LnggTaNWtU vv@vv-i7-buster
<-
Per copiare la propria chiave pubblica sulla macchina remota x.y.z, per l'utente user (serve ovviamente che sulla macchina remota sia installato un server ssh e che sia nota la password di user):
vv@vv-i7-buster:~$ ssh-copy-id user@x.y.z
In alternativa aggiungere il contenuto del file id_rsa.pub al file remoto ~/.ssh/authorized_keys .ssh. Il file .pub può essere trasmesso senza particolari precauzioni in merito alla sicurezza: va bene una chiavetta, un allega ad un mail, la pubblicazione su una pagina web. L'unica avvertenza è la necessita della certezza di chi sia il proprietario (per questo serve la fingerprint)
Per root in genere l'accesso remoto con ssh è inibito. Una soluzione:
root@proxy:~# mkdir .ssh
root@proxy:~# cp /home/user/.ssh/authorized_keys .ssh/
Per individuare altri sistemi operativi già installati:
root@vv-inspiron:~# os-prober -h
/dev/sda2@/EFI/Microsoft/Boot/bootmgfw.efi:Windows Boot Manager:Windows:efi
/dev/sdb2:Debian GNU/Linux 9 (stretch):Debian:linux
Nota: non viene mostrato il sistema operativo in esecuzione
Se ci sono problemi o errori nel menù di Grub e lo si vuole ricostruire:
root@vv-inspiron:~# grub-mkconfig
Generazione file di configurazione GRUB...
#
# DO NOT EDIT THIS FILE
#
# It is automatically generated by grub-mkconfig using templates
# from /etc/grub.d and settings from /etc/default/grub
Sintomi di un menù con errori (per esempio vecchie partizioni o kernel rimossi ancora presenti)
Spesso si lavora con più terminali remoti aperti contemporaneamente sullo stesso server: è utile salvare tutti i comandi nella history, non solo quelli dell'ultimo terminale dal quale si fa il logout. Analogamente, se una connessione cade (in Brianza l'ADSL è penosa-penosa) sarebbe utile almeno far si che i comandi vengano salvati...
Per fare ciò è necessario modificare il file .bashrc, aggiungendo le seguenti righe:
# Add immediately command to history file
shopt -s histappend # append to history,
export PROMPT_COMMAND="history -a; history -c; history -r; $PROMPT_COMMAND"
Ovviamente perché le modifiche abbiano effetto è necessario uscire e rientrare oppure eseguire:
vv@vv-15rse:~$ source .bashrc
Analogamente possono essere utili le seguenti opzioni:
export HISTCONTROL=ignoredups:erasedups # no duplicate
export HISTSIZE=100000 # really big history
export HISTFILESIZE=100000 # really big history
Personalmente trovo piuttosto inutili queste opzioni che appaiono nel menu di spegnimento di Gnome 3, soprattutto avendo un SSD. Per di più a volte non funzionano come dovrebbero...
Per eliminare queste voci, lasciano comunque la possibilità di avviarle da shell occorre creare nella cartella /var/lib/polkit-1/localauthority/50-local.d un file di testo con estensione .pkla, per esempio disable-suspend.pkla. All'interno
[Disable Suspend]
Identity=unix-user:*
Action=org.freedesktop.upower.hibernate;org.freedesktop.upower.suspend
ResultAny=no
ResultInactive=no
ResultActive=no
A volte Gnome Shell si congela, in modo casuale e imprevedibile. Si tratta di un bug del driver Intel. Il resto della macchina funziona perfettamente: passando alla console testuale (CTRL-ALT-F1) ci si può loggare e tutto sembra a posto, a partire dai log di sistema. Per risolvere, in attesa di una soluzione definitiva, come utente normale:
vv@vv-15rse:~$ killall -9 gnome-shell
Ultimamente il problema viene risolto in modo analogo, ma automaticamente. Lascio questa nota per futuri riferimenti
Questo fastidioso effetto visivo si verifica quando vengono mostrati due diversi fotogrammi durante una sola fase di refresh dello schermo. In pratica lo schermo appare spezzato da una linea orizzontale, visibile per esempio guardando scene di un film in rapido movimento od anche spostando rapidamente una finestra, sempre orizzontalmente.
Per risolvere, creare il file /etc/environment contenente le due linee
CLUTTER_PAINT=disable-clipped-redraws:disable-culling
CLUTTER_VBLANK=True
E più in generale pacchetti a 32 bit su AMD64. Se si prova ad installare il pacchetto google-earth-stable_current_amd64.deb viene segnalato che mancano le librerie a 32 bit che in wheezy sono state sostituite dalla cosiddetta multi-arch.
La procedura è comunque facile.
root@vv-15rse:~# dpkg --add-architecture i386
A seguire l'installazione di google-earth-stable_current_amd64.deb, dopo aver scaricato il pacchetto, al solito modo.
Cercare una parola in tanti file
vv@vv-15rse:~$ grep -r "Parola_da_cercare" path
Utile se si installa un sistema operativo che decide di sovrascrivere il settore di boot. Funziona dia con dischi MBR che GPT/EFI (con jessie)
root@vv-15rse:~# os-prober
root@vv-15rse:~# update-grub
root@vv-15rse:~# grub-install /dev/sda
La macchina target deve essere abilitata ad essere risvegliata, da BIOS (se il NIC è integrato) oppure utilizzando l'apposito cavetto tra scheda madre e scheda di rete
root@vv-15rse:/home/vv# aptitude install wakeonlan
Il risveglio è effettuabile passando come parametro il mac address oppure un file che lo contiene
vv@vv-15rse:~$ wakeonlan -f wakeup/atomo2.wol
vv@vv-15rse:~$ wakeonlan 70:71:bc:zz:yy:xx
Di default VmWare Player ascolta sulla porta 902. Se la cosa non vi serve (e vi preoccupa per la sicurezza), potete disabilitare questa opzione commentando nel file /etc/init.d/vmware la riga:
vmware_exec 'VMware Authentication Daemon' vmware_start_authdlauncher
* OK, non è bene usare software non libero...
Alcuni esempi dell'uso del comando ip, sostituto dell'oramai deprecato ifconfig e simili. Si noti che in alcuni casi occorre essere root e che i comandi sono temporanei, fino al riavvio.
Assegnare o rimuovere un IP alla scheda di rete eth0 (anche più di un IP per scheda):
root@vv-15rse:~# ip addr add 192.168.50.5/24 dev eth0
root@vv-15rse:~# ip addr delete 192.168.50.5/32 dev eth0
Aggiungere il default gateway:
root@vv-15rse:~# ip route add default via 192.168.50.1
Aggiungere o rimuovere una rotta statica:
root@vv-15rse:~# ip route add 10.10.20.0/24 via
192.168.50.100 dev eth0
root@vv-15rse:~# ip route del 10.10.20.0/24
Visualizzare un IP o tutti gli IP:
vv@vv-15rse:~$ ip addr show dev eth3
vv@vv-15rse:~$ ip addr
Visualizzare la tabelle di routing (show è opzionale)
vv@vv-15rse:~$ ip route show
Il comando è sia per IPv4 che IPv6 e può essere specificato come opzione. Esempio:
vv@vv-15rse:~$ ip -6 addr
A volte non si riesce a fare il pairing usando l'interfaccia grafica:
Lo strumento da usare è bluetoothctl, usato per elencare i dispositivi disponibili, fidarsi di quelli che vogliamo usare, e forzare il pairing.
vv@vv-15rse:~$ bluetoothctl
[NEW] Controller 60:36:DD:C8:E7:FD vv-15rse [default]
[NEW] Device 00:16:94:16:96:67 PXC 550
[NEW] Device A4:D5:78:3D:3C:D4 Bose SoundTouch
[NEW] Device FC:5F:C1:2A:CC:CB Keyboard K780
[NEW] Device 00:12:6F:BA:5D:C0 Vv-BeoPlay A1
[NEW] Device C4:9A:02:CF:21:FD Vv-LG
[bluetooth]# trust 00:12:6F:BA:5D:C0
[bluetooth]# pair 00:12:6F:BA:5D:C0
Se si aggiunge un SSD, editare manualmente alcune opzioni di mount, per allungarne la vita. Se il disco viene formattato durante l'installazione, queste opzioni possono essere già impostate durante l'installazione:
root@vv-15rse-2:~# nano /etc/fstab
UUID=04ac673a-a33a-xxxx-yyyy-zzz /archivio-SSD auto discard,noatime,nodiratime,errors=remount-ro 0 0
Data di creazione di questa pagina: agosto 2015
Ultima modifica: 4 loglio 2020
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