L'uso delle librerie

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Attenzione

Questa pagina l'ho scritta molto tempo fa e contiene materiale obsoleto

L'uso è sconsigliato e non posso più fornire alcun supporto

Nel corso del tutorial ho più volte accennato al fatto che è importante utilizzare librerie proprie di footprint. I motivi principali per questa scelta sono:

Due sono le tentazioni da evitare nella maniera più assoluta:

La finestra per la modifica delle librerie

Il modo migliore per creare un nuovo footprint e una nuova libreria è quello di modificare un componente già esistente e simile a quello che si vuole creare; ovviamente è necessario salvarlo con nuovo nome e, possibilmente, in un file di librerie propria. Normalmente io utilizzo tre file di librerie: una per i connettori, una per i circuiti ad alta densità (minimi isolamenti, piazzole piccole) ed uno per i circuiti a bassa densità; ovviamente ciascuno è libero di scegliere come organizzare i propri footprint.

Per creare una nuova libreria è necessario usare, a partire dalla finestra principale di Layout, il comando Tools > Library_manager. Viene aperto un elenco di librerie, cliccando sulle quali viene mostrato l'elenco dei componenti in esse contenuti. Lo stesso comando è presente tra le icone della finestra principale di Layout e può essere usato anche durante lo sbroglio di un circuito.

Sulla barra delle icone del Library_manager sono presenti alcuni tool per modificare il footprint, praticamente coincidenti con quelli presenti nella finestra di sbroglio di Layout; l'uso è piuttosto intuitivo se già si sono usati gli strumenti di Layout, soprattutto se si parte da un componente già fatto (cosa che consiglio caldamente, e non solo le prime volte).

L'attenzione principale va posta nella preparazione delle piazzole: tutte le informazioni sono manipolate attraverso il comando Spreadheet > Padstack (pila di foglietti) che contiene l'elenco di tutti i tipi di piazzole disponibili nella libreria. Per individuare un elemento specifico è opportuno prima cliccare sul disegno per evidenziare un pin nello spreadsheet (oppure viceversa).

Nello spreadsheet appaiono, suddivise per layer, la forma e le dimensioni delle piazzole. È possibile editare direttamente oppure, più semplicemente, attraverso un doppio click, usare l'apposita finestra. Alcune piazzole sono predefinite ed anche in questo caso è consigliabile usarne di già fatte (o crearne di nuove partendo da altre già fatta). Indicativamente la dimensione ideale per le piazzole rotonde o quadrate è 75 mils per fori da 0.8 mm, valore da adeguare per fori di diversa dimensione.

I padstack di quei componenti che non devono avere saldature sul layer superiore meritano un trattamento particolare (per i circuiti a doppia faccia ma ovviamente lo stesso componente è usabili in circuiti monofaccia). In questo caso è opportuno che sul layer top il diametro della piazzola sia molto più piccolo (diciamo 30 mils, praticamente la dimensione del foro), di forma anulare e soprattutto segnalato come No_connection e Non_plated. Non è invece opportuno rimuovere completamente le piazzole dal layer top in quanto, durante lo sbroglio, si potrebbe avere il passaggio di una pista in corrispondenza del foro, con ovvi risultati negativi e di difficile individuazione

Altra cosa a cui porre attenzione nella creazione delle librerie è quella di individuare su tutti i layer gli ostacoli (anche quelli "invisibili" quali gli ingombri meccanici dei componenti). Se si parte da footprint già fatti non ci sono problemi in quanto tutti i layer sono sempre presenti.

OrCad Layout: un tutorial


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